NORMAN FOSTER FOUNDATION Imaging Futures, Seminario di Alessandro Melis – 17/21 Febbraio 2020
Attraverso una prospettiva che integra l’architettura con l’ambiente, il comportamento e la scienza, il professor Alessandro Melis (fondatore di H21) ha centrato il suo seminario tenutosi presso la Norman Foster Foundation sui cambiamenti radicali che l’architettura deve intraprendere di fronte ai cambiamenti climatici. “Spandrel”, ha spiegato Melis, rappresenta un termine che gli scienziati Stephen Jay Gould e Richard Lewontin hanno utilizzato per descrivere i sottoprodotti di selezione naturale mantenuta a livello genetico nonostante la loro apparente obsolescenza o mancanza di funzionalità. Con questa nozione Melis ha ipotizzato che la sopravvivenza potrebbe non risiedere nella determinazione e adattamento a scenari specifici, ma piuttosto nella capacità di connettere e riconfigurare un magazzino di tratti, tecnologie e funzioni esistenti di fronte all’ambiguità e all’incertezza.
Melis ha presentato una selezione di alcuni dei dati più urgenti e inconfutabili riguardanti i cambiamenti climatici al fine di evidenziare la situazione attuale delle città. Mentre il cambiamento si è storicamente verificato a un ritmo lento abbastanza per consentire un adattamento incrementale, la nostra era attuale è caratterizzata da cambiamenti ambientali estremi e rapidi che richiedono una reinvenzione radicale.
Sebbene questa realtà sia scoraggiante, Melis lo ha spiegato dal punto di vista di scienza comportamentale, nei momenti di crisi, il cervello si sposta dal pensiero analitico a pensiero associativo. Spinto dal pensiero associativo, l’architettura detiene il potere di creare soluzioni davvero radicali e fantasiose.
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CREDITS © Norman Foster Foundation